Il pilastro TissueAngle: l’alleato per funzione ed estetica

“Il pilastro Tissueangle consente di modificare la posizione del foro di accesso alla vite protesica “riposizionando” di fatto l’asse implantare”

“L’implantologia è una disciplina protesica con una componente chirurgica, ripeteva un mio Maestro”, ci racconta il Dott. Iorio, volendo sottolineare che la posizione tridimensionale dell’impianto rappresenta la base su cui si poggia il successo a lungo termine della riabilitazione, sia dal punto di vista del risultato estetico, sia da quello dell’assenza di complicazioni quali fratture della protesi o allentamento delle viti di fissazione delle componenti protesiche all’impianto.

In quest’ottica il tipo di ritenzione di una corona singola deve essere decisa non dopo aver rilevato l’impronta definitiva, ma ancora prima dell’inserimento degli impianti, in fase diagnostica. Il seguente caso clinico mostra un “cambio di direzione” in fase di realizzazione protesica, dettato da valide basi biologiche, risolto impiegando un particolare tipo di abutment.

Case Report

Il paziente, maschio di 59 anni, richiede una visita in seguito ad un trauma sportivo al volto.

All’esame clinico si evidenzia mobilità di 1.2 e 1.1, quest’ultimo ha anche dolore alla percussione e presenta una tumefazione di consistenza duro-elastica in corrispondenza della giunzione muco-gengivale. Le radiografie endorali evidenziano una frattura radicolare a carico dell’incisivo centrale. L’incisivo laterale (devitalizzato) ha uno strumento fratturato all’interno del canale e segni di osteolisi periapicale.

Si pone diagnosi di lussazione di 1.2 e frattura radicolare di 1.1 complicata da un fenomeno infettivo ascessuale (De Angelis 2012). Il frammento apicale di 1.1 viene estratto, la porzione di radice del moncone coronale è stata accorciata conferendole la forma di un pontic ovoide. Vista la presenza di un ascesso in fase iniziale, non ancora colliquato, non si è reputato prudente inserire un impianto contestualmente all’estrazione (Schropp 2008) e si è atteso un periodo di 6 settimane per consentire la guarigione della mucosa, la risoluzione dell’infezione ed un’iniziale guarigione ossea. Nel frattempo si è provveduto a ritrattare endodonticamente l’elemento 1.2.

Continua a leggere il Caso clinico >> Clinical Case Report_ Dott. M.Iorio


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