Trattamento comparativo di grave difetto osseo: una nuova metodica con l’utilizzo di dentina autologa trattata

[fusion_text]Clinical Case Report del Dott. Edoardo Giacometti

Nell’ultimo decennio, anche grazie alle procedure semplificate ed economiche di carico immediato, l’implantologia è entrata di prepotenza in tutti gli studi dentistici. Ciò ha condizionato l’approccio dei pazienti alla scelta tra le numerose soluzioni riabilitative.

Nell’immaginario collettivo è sempre possibile sostituire elementi dentari persi con protesi a supporto implantare, ossia con radici artificiali in titanio. Purtroppo -a voltein presenza di gravi atrofie ossee ciò non è possibile; occorre quindi rigenerare le creste atrofiche e ripristinare i corretti volumi di tessuti duri, per poter affrontare in maniera predicibile e duratura la riabilitazione implantoprotesica. Da quando esiste l’implantologia innumerevoli autori si sono succeduti nel ricercare e proporre i più disparati biomateriali come sostituti ossei.

Il “gold standard” è l’osso autologo; questo funziona molto bene ed in maniera predicibile in tutti i casi, grazie soprattutto alla presenza di fattori di crescita specifici (BMP). Purtroppo la sua disponibilità è ridotta e le tecniche di prelievo sono molto invasive.

Dal 2009 in avanti alcuni ricercatori si sono alternati, con tecniche e procedure diverse, ad utilizzare dentina autologa più o meno demineralizzata con risultati altalenanti. La dentina contiene BMPS e proteine non collageniche come l’osteocalcina e l’osteonectina, che stimolano la produzione di osso (Urist M.R, Strates B.S. Bone Morfogenetic Protein. J Dent Res-1971-,50,1393,406). È evidente che utilizzando i denti estratti al paziente come sostituto dell’osso autologo, sempre che la dentina sia opportunamente trattata, si ottengono enormi vantaggi.[/fusion_text][title size=”3″ content_align=”left” style_type=”default” sep_color=”” margin_top=”” margin_bottom=”” class=”” id=””]Caso Clinico[/title][fusion_text]Il caso riportato mostra la ricostruzione di una cresta gravemente atrofica (utilizzando denti estratti) con una nuova metodica: il Tooth Transformer®. Il caso presentato si riferisce ad un paziente di circa 50 anni, non fumatore. L’OPT mostra una grave perdita di osso, a seguito di perimplantite, in zona 11 e compromissione di numerosi elementi dentari dell’arcata superiore.

Approfondisci il Clinical Case Report >> CCS_Dr. E.Giacometti[/fusion_text][separator style_type=”none” top_margin=”0″ bottom_margin=”20″ sep_color=”” border_size=”” icon=”” icon_circle=”” icon_circle_color=”” width=”” alignment=”center” class=”” id=””][button link=”https://www.biomax.it/prodotti/tooth-transformer/#” color=”default” size=”” stretch=”” type=”” shape=”” target=”_self” title=”” gradient_colors=”#000000|” gradient_hover_colors=”|” accent_color=”” accent_hover_color=”” bevel_color=”” border_width=”” icon=”” icon_position=”left” icon_divider=”no” modal=”” animation_type=”0″ animation_direction=”left” animation_speed=”1″ animation_offset=”” alignment=”center” class=”” id=””]Scopri di più sul Tooth Transformer[/button][separator style_type=”none” top_margin=”50″ bottom_margin=”” sep_color=”” border_size=”” icon=”” icon_circle=”” icon_circle_color=”” width=”” alignment=”center” class=”” id=””][fusion_text]


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